Negli ultimi vent'anni, attraverso gli interventi artistici, il mondo dell'arte e dell'impresa ha esteso le sue interazioni oltre le semplici attività filantropiche di sponsorizzazione, promozione e pubbliche relazioni, per esplorare forme di coinvolgimento orientate all'apprendimento.
Gli interventi artistici o creativi possono durare poche ore, giorni, mesi e talvolta, nei casi più esemplari, anche anni. Possono coinvolgere tutte le forme d'arte e di creatività che vanno dal teatro, all'arte visiva e alla musica con l'obiettivo di mediare la logica economica dominante, tipica del mondo degli affari, con una logica artistico-pratica. Il tutto mosso dal desiderio di produrre la passione per l'arte e di contribuire a un bene più grande, alimentando la creatività e l'innovazione delle persone.
In particolare, nel rapporto tra arte e impresa un elemento essenziale è la creatività, intesa come impulso a innovare, a trovare opportunità senza avere la prova dell'esistenza di un risultato garantito. L'immagine di un'azienda classica è ben lontana dall'essere un faro di creatività: per questo motivo, è necessario creare un clima adeguato all'interno dell'azienda e con i dipendenti per svilupparla.
Ad esempio, negli Stati Uniti la musica jazz è stata utilizzata da alcune aziende come metodo di insegnamento dell'improvvisazione. I musicisti jazz hanno insegnato come cercare di ottenere un risultato non preformato attraverso jam session che consistono in riunioni regolari o estemporanee di musicisti che si ritrovano per una performance musicale senza avere nulla di preordinato, di solito improvvisando una varietà di accordi e temi noti.
Fabrizio Panozzo e Silvia Cacciatore dell'Università Cà Foscari di Venezia hanno condotto un'analisi dettagliata di casi di studio chiave a partire dal 2014 presso il MacLAB (Laboratorio per il management delle arti e delle culture) dell'Università Ca' Foscari di Venezia, uno dei più importanti centri di ricerca italiani nel campo dell'organizzazione e del management delle arti, delle produzioni culturali e delle industrie creative. Secondo i risultati raccolti nel documento di ricerca "Un modello di cooperazione tra arte e impresa", i principali benefici degli interventi creativi, sia dal punto di vista degli artisti che delle aziende, possono essere riassunti come segue.
Interventi creativi nella pratica: Electrolux Italia
Per capire meglio anche questo, di seguito presentiamo un esempio di intervento creativo in un'azienda: un video prodotto dal musicista Francesco Ganassin per raccontare la trasformazione, l'innovazione e il futuro dell'azienda Electrolux di Treviso, Italia (2019).
Il video realizzato nello stabilimento Electrolux di Susegana (Treviso) dall'artista del D20 ArtLab trasforma in musica i suoni dei macchinari delle linee di produzione e offre nuove visioni.
L'obiettivo di "Sound lines", la sfida commissionata dall'azienda agli artisti della start-up padovana D20 ART LAB e realizzata nello stabilimento di Susegana, nel Trevigiano, è quello di sperimentare un nuovo tipo di storytelling - un video artistico - per raccontare attraverso immagini e suoni il cambiamento, l'innovazione e il futuro di Electrolux, che quest'anno ha raggiunto il traguardo dei cento anni di storia e di attività.
La colonna sonora del video è interamente creata utilizzando i suoni delle macchine in funzione - e degli oggetti presenti nella fabbrica, registrati e trasformati in musica, infine mixati con la performance dal vivo di un musicista.
Sulle note del clarinetto basso di Francesco Ganassin si intrecciano in un richiamo continuo e reciproco i suoni di tubi corrugati, della sirena delle strisce pedonali, di cacciaviti, di compattatori di cartoni, di motocompressori, di robot, e ancora di scatole, contenitori, cuscinetti che il musicista trasforma via via in flauti, percussioni, tappeti sonori.
In una trama perfetta e armoniosa con i suoni, le immagini riflettono la performance degli attori "in scena" - le macchine e il musicista in continua interazione tra loro e con lo spazio della fabbrica circostante - esaltando dettagli e scrutando scorci insoliti, cercando nuovi punti di vista e suggerendo nuove visioni.
La call to action di questo video è un invito agli spettatori a vedere gli spazi quotidiani della produzione e del lavoro con uno sguardo diverso: per questo il video inizia nell'attuale fabbrica e termina nel capannone che ospiterà le nuove linee di produzione, altamente automatizzate e computerizzate secondo i principi della fabbrica 4.0.
Uno spazio vuoto e "nuovo" da riempire, ripensare e progettare insieme: insieme a chi vive e abiterà quel luogo negli anni a venire, e che ogni giorno continuerà a tessere la storia dell'azienda e a renderla grande.
La regia, le immagini e il montaggio del video portano la firma di Raffaella Rivi; le musiche e il sound design sono di Sergio Marchesini e Francesco Ganassin. La sua prima presentazione pubblica è avvenuta proprio durante le celebrazioni del centenario nella sede veneta.
L'incontro tra Electrolux e gli artisti di D20 avviene nel contesto di "Art & Business": non solo una linea di ricerca dell'Università Ca' Foscari di Venezia - che da anni esplora le connessioni tra arte e impresa - ma un vero e proprio modello di intervento codificato per mettere in interazione e dialogo il lavoro dell'artista con quello dell'azienda. In cambio, come è accaduto in questo caso, si generano nuovi modi di raccontare le grandi aziende, la trasformazione verso un nuovo modello di industria 4.0, i cambiamenti nel mondo del lavoro.